Università Cattolica del Sacro Cuore

Esposizione Fondo Rettani

 7 novembre 2011

 

Il Fondo Rettani e i libri della

"Biblioteca Circolante Nazionale di Cultura per i Maestri" 

in mostra negli spazi espositivi della Biblioteca

 

Nel  1913 viene costituita a Milano la Associazione Nazionale per la Biblioteca dei Maestri Italiani" con lo scopo di l'elevazione della formazione culturale delle masse popolari partendo da un'indispensabile premessa: innalzare la preparazione dei maestri, in particolare di quelli operanti nelle scuole rurali, normalmente dislocate nei luoghi più depressi della penisola.

Nel marzo del 1915 la "Biblioteca" viene aperta al pubblico nei locali messi a disposizione dal Comune di Milano ed è già in grado di offrire un consistente patrimonio librario, che progressivamente si arricchirà anche grazie alle ingenti donazioni di editori, enti e privati.

 Con il tempo la "Biblioteca" affina ed amplia il proprio intervento, garantendo agli insegnanti non solo il prestito di libri ma anche l'invio gratuito di materiale scolastico e di preziosi sussidi didattici, quali carte geografiche, decorazioni murali, bibliotechine scolastiche, strumenti bibliografici, quaderni, libri, cancelleria varia.

Tra l'inizio del 1919 e del 1920 i promotori della "Biblioteca" costituiscono il "Gruppo d'Azione per le Scuole del Popolo" (GASP). Il sodalizio milanese, in linea con gli scopi della "Biblioteca", si prefigge di risollevare le sorti delle scuole elementari rurali italiane attraverso il miglioramento del livello intellettuale dei maestri e la realizzazione delle condizioni di base - dall'istituzione di biblioteche alla costruzione di locali idonei - necessarie per porre gli insegnanti e gli alunni in dignitose condizioni culturali ed ambientali. Le iniziative del "Gruppo" non si fermano solo all'aggiornamento dei docenti ed alla sovvenzione delle scuole più povere, ma si estendono pure alle famiglie degli alunni, cercando di garantire anche a loro una maggiore istruzione ed educazione.

            Dopo la riforma elementare del 1923, il GASP intensifica la propria attività: promuove l'istituzione di scuole serali e festive per adulti analfabeti e di due scuole carcerarie (una a Brescia e una a Pavia) e garantisce assistenza ai maestri ed agli alunni, grazie anche alle visite periodiche dei direttori regionali e di zona

            Con decreto ministeriale 19/02/1924, il GASP diviene, per un decennio (1924-1934), ente delegato per la lotta all'analfabetismo in Lombardia, assumendo la diretta responsabilità nella gestione delle scuole elementari rurali. Negli anni Trenta, si registra un'accelerazione nel processo di fascistizzazione della scuola elementare, che culminerà con la completa statizzazione delle scuole rurali e dunque con la sottrazione al GASP della gestione delle medesime: a partire dall'anno scolastico 1934/1935, l'Opera Nazionale Balilla assume il controllo delle scuole degli enti delegati e il GASP viene assorbito dall'AFS (Associazione Fascista della Scuola).

Durante gli anni del regime, il GASP perde dunque la sua fisionomia iniziale e la sua ispirazione ideale. Il "Gruppo" cessa materialmente la sua attività il 13 agosto 1943, quando i bombardamenti ne distruggono la sede. Solo nel dopoguerra, in un contesto culturale e politico ormai radicalmente mutato, il GASP riprenderà la sua attività. Circa cinquant'anni dopo, il 28 novembre 1994, Agostino Rettani, ispettore scolastico e presidente del GASP, ne delibererà il definitivo scioglimento a causa sia del sopraggiunto esaurimento delle funzioni dell'ente, sia del taglio dei fondi comunali.

Nel marzo del 1996, Agostino Rettani dona all'Archivio per la Storia dell'Educazione in Italia dell'Università Cattolica di Brescia sia parte della sua biblioteca (circa 300 volumi, editi tra il 1829 e il 1975) sia i documenti (1922-1949) relativi all'attività svolta da Gian Cesare Pico nel "Gruppo d'Azione per le Scuole del Popolo".