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Archivio Giorgio Mascherpa
Giorgio Mascherpa (Cremona, 1930-Bergamo, 1999) fu giornalista e critico d’arte di ispirazione cattolica. Dopo gli studi classici frequenta la facoltà di Giurisprudenza, ma fin dagli anni universitari si dedica al giornalismo. Trasferitosi a Milano negli anni Sessanta si avvicina agli ambienti delle gallerie e mostre d’arte, inizia a scrivere per riviste come “L’Italia”, “Gente” e “Arte Club” e nascono numerose collaborazioni con la casa editrice Ricordi e con Amilcare Pizzi. Contemporaneamente pubblica vari saggi su riviste specialistiche d’arte. Nel 1966 sposa Grazia Gian Ferrari e nel 1976 si trasferisce con la famiglia a Bergamo, dove entra in contatto con la realtà dell’Accademia Carrara. Continua e si intensifica la collaborazione con la rivista “L’Italia” che nel frattempo si fonde con “L’Avvenire d’Italia” e, nel 1968, prende il nome di “Avvenire”. Il lavoro di Mascherpa per questo giornale è imponente, circa ottocento articoli tra brevi rubriche e pezzi più corposi, dedicati a recensioni di mostre, artisti e musei. La sua attività di storico dell’arte, rivolto sia all’arte antica che contemporanea, prosegue con la pubblicazione di saggi o articoli su riviste (“Paragone”, “Il Giornale dell’Arte”, “Bolaffi arte”) e con la curatela di importanti rassegne espositive. Viene scelto come commissario alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma e dal 1983 al 1990 è incaricato come coordinatore scientifico dei Musei della Provincia di Trento e del Museo del Comune di Iseo. Nel 1974 lavora alla sistemazione della Collezione Religiosa di Arte Moderna all’interno della Pinacoteca Vaticana e ne cura il catalogo. Nella medesima direzione è il contributo alla nascita della Collezione di arte moderna e contemporanea “Arte e Spiritualità” promossa a Brescia dall’Istituto Paolo VI. Dal 1984 al 1987 è responsabile del settore di Arti Visive dell’Ufficio Cultura a Roma e nel 1989 il Cardinale Martini lo nomina a Milano consulente della Commissione Diocesana per l’arte Sacra e i Beni Culturali. Realizza alcuni documentari a tema storico-artistico e durante gli anni Ottanta fino al 1992 svolge attività di consulente di storia dell’arte per l’Istituto LUCE. La sua attività lavorativa proseguì fino al 1993.
L’Archivio Mascherpa è stato prodotto in un arco temporale di circa quarant’anni (1960-1999) e rappresenta la fonte principale per ricostruire la sua duplice attività di critico d’arte e di giornalista. Dopo la sua morte, la moglie Grazia Gian Ferrari ha implementato l’archivio fino al 2010 con materiale riguardante il marito. La biblioteca personale di Giorgio Mascherpa è conservata presso la Biblioteca del Museo Diocesano di Milano. Nel 2017 si è conclusa l’attività di ordinamento del materiale, le cui schede descrittive sono consultabili sulle pagine dell’Opac della Biblioteca d’Ateneo.
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