Università Cattolica del Sacro Cuore

Fondo Franco Loi

Il Fondo del poeta Franco Loi è stato donato alla Biblioteca dell’Università Cattolica in due riprese: la prima, nel 2018, che comprendeva la maggior parte dei volumi e una piccola sezione archivistica; e la seconda nel 2021, poco dopo la scomparsa dello scrittore, che ha riguardato la parte più cospicua delle carte archivistiche e altri materiali personali.
Il Fondo Loi è anzitutto un insieme di eccezionale rilievo per ricostruire l’attività creativa e critica del soggetto produttore, ma anche per approfondire i tracciati culturali e intellettuali della storia italiana del secondo Novecento, dal Dopoguerra agli anni Duemila.
Nato a Genova nel 1930 da padre sardo e da madre emiliana (di Colorno), Loi si trasferisce nel 1937 a Milano seguendo il padre ferroviere. Qui frequenta gli studi diplomandosi in ragioneria e viene impiegato come contabile allo scalo merci di Lambrate. Dopo un breve viaggio in Inghilterra e il trasferimento, ancora in qualità di impiegato, allo scalo merci del porto di Genova, nel 1955 è incaricato per le relazioni pubbliche presso l’Ufficio pubblicità de “La Rinascente” e nel 1962 inizia a lavorare all’Ufficio stampa della casa editrice Mondadori. Sono questi gli anni delle sue prime prove come giornalista e come autore di brevi scritti teatrali ed è a questa data che Loi incontra Elio Vittorini e Vittorio Sereni. Attivo militante comunista, aderisce al movimento della nuova sinistra, ma dagli anni Settanta abbandona l’attività politica assumendo posizioni critiche e personali. Tra il 1965 e il 1974 fiorisce tutta la sua prima stagione poetica, che lo porta ad esordire su “Nuovi Argimenti” e, poco dopo, in volume nel 1973 con I cart, raccolta pubblicata dalla Galleria Trentadue di Milano con disegni di Eugenio Tomiolo, e ancora, nel 1974, con Poesie d’amore edite da Il Ponte. Per la sua poesia, Loi sceglie il dialetto milanese, capace di adeguarsi maggiormente alla vita e al bisogno di espressività che il poeta avvertiva come urgente e necessario. Il 1975 è l’anno di Stròlegh, con il quale approda sulla “bianca” di Einaudi con prefazione di Franco Fortini. Seguono in successione: Teater (1978), la prima edizione dell’Angel (1981), L’aria (1981), Lünn (1982), Liber (1988), Umber (1992), la seconda edizione dell’Angel (1994), Amur del temp (1999), Isman (2002), Aquabella (2004), I niul (2012), Voci d’un vecchio cantare (2017).
Loi è stato anche molto attivo in qualità di critico letterario (ricordiamo i suoi articoli per la “Domenica” del “Sole 24 ore”) e di prosatore, pubblicando il racconto Diario minimo dei giorni (2015).
La donazione si compone della biblioteca d’autore, composta da oltre 2.800 volumi – molti dei quali con dedica autografa di alcuni tra i più importanti poeti e scrittori del secondo Novecento, da Vittorio Sereni a Franco Fortini, da Biagio Marin a Andrea Zanzotto – e dal cospicuo fondo archivistico. Quest’ultimo raccoglie i manoscritti e dattiloscritti di argomento poetico, critico e autobiografico; gli scritti teatrali; il cospicuo carteggio; le raccolte di periodici e materiali a stampa riguardanti l’attività di Franco Loi; i materiali visivi e multimediali. Accanto a questa documentazione, la famiglia Loi ha desiderato far dono alla Biblioteca d’Ateneo anche dei cimeli appartenuti al poeta: dalla macchina da scrivere alle penne, dalla scrivania in legno massiccio ai premi e riconoscimenti ricevuti in vita dal poeta.

 
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Catalogo dei libri personali di Franco Loi ora conservati nella Biblioteca di Milano dell'Università Cattolica:
 

Articoli su Franco Loi pubblicati nella newsletter Cattolica Library:

     > L'incontro e la mostra sui libri e sulle carte di Franco Loi

     > Franco Loi, “poeta del cielo di Lombardia”

     > La paura nel cuore. Il ricordo della guerra nelle carte dell’Archivio Loi

     > "Mí vegni de luntan": un ricordo di Franco Loi

     > I fondi speciali della Biblioteca: Franco Loi

     > Una memoria "innamorata" nel Fondo Loi