Università Cattolica del Sacro Cuore

Fondo Gianni Bertini

Nato a Pisa nel 1922, Gianni Bertini, dopo essersi laureato in matematica alla Normale, si avvicinò alla pittura sperimentando inizialmente i diversi movimenti d’avanguardia italiani (astrattismo, arte concreta, arte nucleare, arte informale). Trasferitosi a Milano e successivamente a Parigi, fece della capitale francese, allora molto ricca di fermenti culturali, la propria patria d’elezione. Uomo di grande intelligenza e doti creative, trovò porte aperte in tutti i raggruppamenti artistici che dagli anni Sessanta si svilupparono in Europa, dall’arte informale, al MAC di Gillo Dorfles, al Nouveau Réalisme di Pierre Restany e alla poesia visiva con Sarenco, Paul de Vree e molti altri artisti, con i quali fondò riviste o collaborò attivamente nella redazione e diffusione delle stesse. Bertini è soprattutto ricordato come uno dei massimi esponenti della Mec-Art, una forma d’espressione artistica nata negli anni Sessanta che utilizza le tecniche di riproduzione meccanica e fotografica su carta e tela emulsionate rendendole fotosensibili. Al centro di queste opere si trovano figurine ritagliate da riviste patinate e rotocalchi: le loro pose e la loro fisicità rappresentano il simbolo del divismo che popola il nuovo Olimpo della moderna civiltà dei consumi.
Da sempre aperto a esperienze extra-pittoriche, Bertini si distinse anche come poeta, scrittore, scenografo e critico. Da queste sue esperienze a 360 gradi, deriva la varietà dei contenuti del Fondo depositato presso la Biblioteca dell’Università Cattolica, che si compone di una sezione libraria di circa 500 volumi (diversi dei quali con dedica o con interventi autografi dell’artista) e di una sezione archivistica che copre tutto il periodo dell’attività professionale dell’artista, dalla fine dagli anni ’40 alla sua morte, sopraggiunta nel 2010.
L’archivio è suddiviso in otto partizioni, coerenti con la tipicità dei documenti versati:

  • Documentazione fotografica (contiene oltre 5.000 fotografie di diverso formato, suddivise in scatti della vita personale e familiare dell’artista, istantanee delle sue mostre ed esibizioni e, infine, riproduzioni di sue opere);
  • Mostre ed eventi (con brochure, pieghevoli, inviti, cataloghi e locandine);
  • Documentazione autobiografica (dattiloscritti e manoscritti, tra i quali si trovano diverse bozze più o meno avanzate di scritti di natura autobiografica);
  • Iniziative editoriali (raccoglie racconti e narrazioni autoriali e contributi critici di altri artisti, critici e giornalisti);
  • Mec-Art (riunisce materiale relativo a Bertini, Rotella, Nikos, Neiman, Jacquet, Comba, Schifano);
  • Documentazione bibliografica (comprende i libri d’artista prodotti a mano da Bertini);
  • Corrispondenza (raccoglie alcune delle lettere scritte e ricevute da Bertini);
  • Varia (materiali eterogenei).


In origine l’archivio aveva dimensioni probabilmente più estese: una parte delle carte (comprensiva dell’epistolario, di molti taccuini, di materiali audiovisivi e testi di poesia visiva) è stata destinata alla Beinecke rare Book and Manuscript della Yale University.

 
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Catalogo dei libri personali di Gianni Bertini ora conservati nella Biblioteca di Milano dell'Università Cattolica:

     > Libri del Fondo Gianni Bertini


Articoli su Gianni Bertini pubblicati nella newsletter Cattolica Library:

     > Milano: i libri personali di Gianni Bertini

     > Milano: l'archivio personale di Gianni Bertini